Ma cosa si intende quando si parla di patrimonio edilizio da rigenerare in Italia?
Ci sono circa 13,6 milioni di fabbricati di cui più dell’87% destinati al residenziale. Vi sono inoltre sul territorio circa 700mila edifici che risultano non utilizzati, per recupero edilizio o perché in condizioni precarie di sicurezza. Oltre il 60% di tale parco edilizio ha più di 45 anni, ovvero prima della legge sul risparmio energetico.
Tipologie d’intervento:

Adeguamento antisismico.
L’adeguamento antisismico è un intervento che mira a migliorare la resistenza antisismica di un edificio che non è stato progettato allo scopo.
Le strategie d’intervento sono:
-Rafforzamento della struttura esistente
-Introduzione di dissuasori sismici al fine di indebolire l’azione sismica
-Indebolimento selettivo e/o liberazione di alcuni vincoli, ovvero si analizzano i comportamenti anaelastici della struttura e la si svincola in più parti rinforzandola separatamente garantendo porzioni di edificio e non le sue connessioni.
Prima di intervenire in questo genere di lavorazioni rilasciamo una certificazione di rischio sismico pre e post-intervento
allo scopo di monitorare il miglioramento comportato dalla lavorazione stessa
Obbiettivi d’intervento:
-Garantire l’incolumità pubblica, deve garantire la sicurezza dei suoi occupanti. Dopo un evento sismico potrebbe richiedere la riparazione di parti o l’abbattimento totale dell’edificio. Dal punto di vista economico si rischia di perdere l’intero valore dell’edificio.
-Garantire la sopravvivenza della struttura, deve garantire la funzionalità della struttura dopo l’evento sismico pur richiedendo ampi interventi di riparazione. È il livello di riabilitazione minimo più basso generalmente applicato sui ponti.
-Garantire la funzionalità strutturale, le parti strutturali non devono danneggiarsi, dopo un evento sismico si richiedono interventi esclusivamente di tipo estetico. È il livello base per strutture ospedaliere.
-Garantire la struttura intatta, è il livello più alto di riabilitazione ed è consigliabile per strutture di valore storico-artistico e per edifici di importanza culturale.
Tecniche d’intervento:
-Isolatori sismici, isolano le fondamenta dal resto dell’edificio. Pertanto il compito di resistere all’azione antisismica viene delegato a quest’ultime senza intaccare i piani soprastanti.
-Smorzatori o dissipatori sismici, simili agli isolatori, grazie alle loro caratteristiche meccaniche dissipano l’azione sismica diminuendo drasticamente l’oscillazione ai piani soprastanti.
-Aggiunta di elementi strutturali di supporto, si introducono nella struttura preesistente elementi di rinforzo che migliorano la risposta sismica dell’edificio.
-Struttura esterna massiccia, usata nei casi in cui sia richiesto un supporto esterno ben più esteso. Diventa parte dell’edificio ed è essa stessa un abbellimento architettonico.

Riqualificazione energetica.
Per riqualificazione energetica si intendono tutte le operazioni atte a dare una nuova o superiore qualità prestazionale dal punto di vista della prestazione energetica.
Gli obbiettivi da raggiungere sono:
-Migliorare il confort degli ambienti interni
-Contenere i consumi di energia.
-Ridurre le emissioni inquinanti
-Introdurre l’utilizzo di risorse rinnovabili a sostituzione di quelle di natura fossile
Al termine dei lavori verrà rilasciata la certificazione energetica aggiornata dell’edificio oggetto dell’intervento
Tecniche d’intervento:
Previa un’analisi e diagnosi del comportamento energetico dell’edificio si vanno a scegliere le tipologie d’intervento da adottare:
–Miglioramento delle prestazioni dell’involucro edilizio (incremento isolamento termico, sostituzione infissi, schermature solari).
–Sostituzione di impiantistica obsoleta, riscaldamento e/o illuminazione.
–Introduzione di sistemi energetici green, pannelli solari o collettori solari
–Soluzioni per una corretta ventilazione naturale e raffrescamento passivo